La corsa del dollaro USD penalizza le altre valute, specialmente quelle più rischiose. Ad esempio il dollaro australiano, che perde oltre un punto percentuale e viene scambiato vicino a $ 0,725, sui minimi di 10 mesi (metà novembre 2020).
A pesare sull’Aussie sono le preoccupazioni per un rallentamento della crescita economica del paese, a causa degli effetti diffusi dei blocchi. Questi ultimi hanno riguardato le più grandi città del Paese, tra cui Sydney, Melbourne, Canberra e Darwin.
Nel frattempo sono stati resi noti i verbali della riunione di politica monetaria della RBA di agosto, che hanno mostrato che i recenti focolai della variante Delta hanno interrotto la ripresa e introdotto un elevato grado di incertezza nelle prospettive per il secondo semestre del 2021.
E’ interessante il passaggio dove si evidenzia che “i membri hanno preso in considerazione la possibilità di ritardare il tapering degli acquisti di obbligazioni a $ 4 miliardi a settimana attualmente previsto per settembre 2021“.
Ciò detto, il programma di acquisto di obbligazioni continuerà ad essere rivisto alla luce delle condizioni economiche e della situazione sanitaria, e delle loro implicazioni per i previsti progressi verso la piena occupazione e l’obiettivo di inflazione.
Il consiglio ha ribadito che non aumenterà il tasso di interesse cassa fino a quando l’inflazione effettiva non sarà in modo sostenibile all’interno dell’intervallo target del 2-3%, una condizione che non sarà soddisfatta prima del 2024.