Una inflazione così non si vedeva da novembre 2011. La stima preliminare resa nota martedì mattina, dice che i prezzi sono saliti dal 2,2% di luglio al 3% di agosto. Si tratta di un balzo che è andato oltre le aspettative dei mercati.
L’inflazione core intanto raggiunge l’1,6%, ed anche in questo caso si tratta di un valore che non si vedeva da molti anni, esttamente dal 2012.
Sulla crescita complessiva pesa soprattutto l’incremento dei prezzi del’energia (15,4%).
Anche se la BCE ha sempre detto di aspettarsi delle fiammate, giudicandole però come temporanee, è chiaro che questi dati mettano una certa pressione sulla Eurotower, proprio quando si avvicina il prossimo meeting.
Il fronte dei falchi, guidato da tedeschi e belgi, infatti si irrrobustisce, e si fa forte anche della divergenza di comportamento rispetto alla FED. La banca centrale americana infatti nei prossimi mesi varerà il tapering, mentre la BCE continua a mostrarsi molto accomodante.
Il dato sull’inflazione spinge intanto l’euro sul mercato valutario. Dopo essere sceso a 1,166 contro il dollaro lo scorso 20 agosto (EURUSD), la valuta unica oggi sale oltre 1,82 avvicinandosi ai massimi di un mese.
Di recente l’euro ha sfruttato il rimbalzo del biglietto verde, a seguito delle dichiarazioni di Powell a Jackson Hole. Il capo della FED oltre a non fornire una data certa per il tapering, ha sganciato quest’ultimo dall’aumento dei tassi di interesse.
L’euro guadagna terreno anche contro sterlina (EURGBP verso 0.86) e Yen (EURJPY oltre 130).
