L’appuntamento più atteso sui mercati era la pubblicazione dei verbali relativi all’ultimo meeting del Federal Open Market Committee (Fomc) avvenuto il 30 e 31 gennaio.
Nell’ultimo meeting presieduto da Janet Yellen, i membri hanno confermato l’intenzione di alzare per 3 volte i tassi d’interesse Usa nel corso del 2018. Il primo di questi ritocchi dovrebbe verosimilmente avvenire nel prossimo incontro del 20 e 21 marzo.
Si conferma quindi un approccio graduale alla normalizzazione, malgrado alcuni membri del Fomc si aspettino una accelerata dell’inflazione. Tuttavia solo per un paio di loro esiste il rischio di surriscaldamento dell’economia americana, e quindi la necessità di velocizzare il percorso di rialzo del costo del denaro.
Dai verbali emerge inoltre un incremento dell’outlook sull’inflazione, e in generale una grossa fiducia nella crescita dell’economia a stelle e strisce, che ha rafforzato l’idea che “una traiettoria graduale verso l’alto dei tassi sui fondi federali sia appropriata”.
Sul fronte macroeconomico ieri è stato reso noto l’Indice PMI Markit Manifatturiero (stima flash), salito a 55,9 punti dai 55,5 punti del mese precedente. In crescita il settore privato, su livelli massimi da 6 mesi.
A gennaio le vendite di abitazioni esistenti sono diminuite del 3,2% rispetto a dicembre. Il dato è risultato inferiore al consensus fissato su un incremento dello 0,9%.
Sul fronte valutario, il dollaro marcia in guadagno contro l’euro, e sta spingendo la major EurUsd verso la soglia di 1,22. Nell’ultima settimana il biglietto verde ha macinato un guadagno quasi del 2% contro la valuta europea. Biglietto verde in linea di massima tonico nei confronti di tutte le altre valute principali.