Settembre segna il secondo mese consecutivo in calo per il metallo prezioso
Settembre segna il secondo mese consecutivo in calo per il metallo prezioso
La fase ribassista innescata dalla divergenza prezzo-RSI tra marzo e maggio continua ad essere presente
Dopo essersi avvicinato alla soglia psicologica di 1900 dollari l’oncia, il prezzo dell’oro è riuscito a risollevarsi dopo i Non Farm Payrolls
La retorica aggressiva di FED e BCE pesa sulla quotazione del metallo prezioso
Sono cresciute le aspettative di aumenti dei tassi da parte delle banche centrali a maggio
Le incertezze sull’economia globale spingono il prezzo sui massimi di un anno, ossia da quando cominciò la guerra in Ucraina
Il metallo prezioso chiude questo mese con un fortissimo guadagno, spinto da una serie di fattori economici e dalle turbolenze del settore bancario
FED, BCE e le altre dovrebbero mantenere un atteggiamento aggressivo più a lungo di quanto si pensasse
L’oro è molto sensibile alle prospettive dei tassi, poiché più sono elevati e maggiore è il “costo opportunità” di detenere lingotti (che non sono remunerativi)
Il metallo prezioso è spinto dalla prospettiva che la banca centrale americana possa avere un atteggiamento meno aggressivo in politica monetaria
L’oro si trova adesso in prossimità della resistenza a 1.760 $, prima di dare l’assalto ai recenti massimi oltre 1780