Resta in territorio negativo il tasso di interesse di riferimento in Giappone. La Bank of Japan ha infatti deciso di mantenere il costo del denaro invariato a -0,1%, dove si trova dal 2016. La decisione è stata assunta con un voto di 8-1, come previsto.
L’istituto centrale ha inoltre mantenuto l’obiettivo di rendimento dei titoli di stato a 10 anni intorno allo 0%, ed ha annunciato che inizierà a erogare prestiti per il cambiamento climatico a dicembre.
La Bank of Japan ha confermato ancora una volta che non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento, se sarà necessario. L’istituto è convinto però che i tassi rimarranno ai livelli attuali o inferiori per ancora diverso tempo.
La visione generale dell’economia nipponica si è tuttavia fatta più cupa. I responsabili politici evidenziano i problemi legati alle esportazioni e alla produzione, per via delle interruzioni della catena di approvvigionamento. Anche l’occupazione e il reddito sono deboli a causa del COVID, mentre i consumi privati sono stagnanti specie nei servizi.
Riguardo alla inflazione, il tasso su base annua dell’IPC è stato intorno allo 0%, mentre le aspettative di inflazione sono rimaste più o meno invariate.
Sul fronte valutario, lo Yen giapponese è scambiato intorno a 109,5 contro il biglietto verde, non lontano dal massimo di oltre un mese di 109,2 raggiunto la scorsa settimana.
E’ da maggio tuttavia, che la coppia sta oscillando dentro uno stretto trange tra 109-110, come possiamo vedere sulla piattaforma del broker .
Da segnalare che sul fronte politico, la corsa alla leadership del Partito Liberal Democratico (esito atteso per la prossima settimana) potrebbe influenzare il percorso della politica monetaria a lungo termine. Il frontrunner Taro Kono ha messo in dubbio la fattibilità di aggrapparsi all’obiettivo di prezzo del 2% della BOJ, mentre Fumio Kishida ha chiesto a lungo una strategia di uscita dal massiccio stimolo della BOJ.