Nel meeting di settembre la FED lascia fermi i tassi, come previsto, e apre al tapering in tempi brevi.
Queste le decisioni maturate dal Federal Open Market Committee (Fomc), il braccio di politica monetaria della Fed, al termine della riunione di due giorni conclusa mercoledì.
Il costo del denaro rimane allo 0-0,25%, il livello dove fu portato nel marzo dello scorso anno per contrastare gli effetti negativi della pandemia sull’economia statunitense.
Inoltre la maggior parte dei membri del Fomc prevede un aumento nel 2022, in base ai dot-plot. Sei membri prevedono un aumento dei tassi il prossimo anno, mentre tre stimano che i ritocchi al rialzo saranno due. (ANSA).
La cosa più importante però è che la banca segnala l’avvio della riduzione degli acquisti di asset “a breve“, il che significa probabilmente già a novembre, se i progressi dell’economia “continueranno come previsto“.
Al momento la Fed acquista 120 miliardi di dollari di asset al mese.
La banca prevede che l’economia americana crescerà del 5,9% quest’anno, per poi rallentare al 3,8% nel 2022 e al 2,5% nel 2023.
Nel 2021 l’inflazione è attesa al 4,2% e poi al 2,2% per il prossimo anno e quello successivo.
Il tasso di disoccupazione è stimato al 4,8% nel 2021, per poi calare al 3,8% nel 2022 e al 3,5% nel 2023.
Dopo la decisione della FED, il dollaro ha ripreso un forte slancio.
L’indice del dollaro è prima sceso sotto 93, ma poi è balzato a un massimo di quasi 4 settimane di 93,4 mercoledì.
Il cambio euro-dollaro scende invece nuovamente sotto 1,170 sui livelli che non si vedevano da fine agosto, e potrebbe mettere nel mirino in mini di novembre sotto 1,168.