Dopo tre giorni di rialzi, le Borse europee mordono il freno sulle rinnovate preoccupazioni per l’esito del crack Evergrande, che non ha pagato le cedole sui bond. A questo si aggiunge l’Ifo tedesco deludente e la stretta della Banca centrale di Pechino sulle criptovalute. Tutti fattori che hanno intimidito gli investitori prima del weekend.
Piazza Affari ha limitato la contrazione allo 0,43% nel paniere del . Si chiudono gli scambi a 25.968,84 punti.
In cima alla classifica dei titoli ci sono alcuni finanziari e l’auto. Svetta BPER (+2,49%), gli analisti che si aspettano maggiori risparmi del previsto dal piano di ricambio generazionale nel personale. Poi Generali Assicurazioni (+1,13%), Saipem (+0,97%) e Pirelli (+0,92%), a galla anche Stellantis (+0,1%).
Bene anche Mediobanca (+0,25%) dopo che Piazzetta Cuccia si è rafforzata nel capitale di Trieste in vista della prossima assemblea.
Vendite sulle società delle infrastrutture energetiche (Terna, Snam e Italgas) e del comparto sanitario (Diasorin e Amplifon).
Nel resto d’Europa, il di Francoforte ha chiuso in calo dello 0,72% prima delle elezioni politiche in programma nel week end, che segnano la fine dell’era Merkel, iniziata nel novembre 2005. Piccola perdita per Londra, -0,38%, negativa invece Parigi, -0,95%.
Wall Street intanto chiude timida. Lo segna +0,15%, il +0,10% mentre il -0,03%.