Dopo aver raggiunto il top di un anno la scorsa settimana, il dollaro USA rifiata, con l’Index che scende sotto quota 94 lunedì, mentre il rendimento dei Treasuries a 10 anni è scivolato a 1,48%. Nel frattempo gli operatori continuano a “digerire” le prospettive di un inasprimento anticipato della Fed.
La Federal Reserve ha segnalato che probabilmente ridurrà lo stimolo a partire da novembre, e probabilmente comincerà ad aumentare i tassi l’anno prossimo.
Adesso gli occhi sono puntati sui Non Farm Payrolls in arrivo venerdì, che fornirà un aggiornamento sulla ripresa del mercato del lavoro e potrebbe dare ulteriori indizi sulla prossima mossa della Federal Reserve.
Le previsioni di mercato indicano un aumento di 488.000 posti di lavoro a settembre, che sarebbe abbastanza per confermare le aspettative di una Fed più aggressiva nei prossimi mesi.
Della pausa del dollaro ne approfitta l’euro, che rimette il muso oltre 1,16, dopo aver toccato il livello più debole da luglio 2020 tra i segnali che la Banca centrale europea rimarrà accomodante per qualche tempo mentre la Federal Reserve statunitense si avvicina al tapering.