Nel meeting di politica monetaria di ottobre (svoltosi mercoledì), la banca centrale della Polonia ha sorpreso i mercati. La Narodowy Bank Polski ha infatti deciso di aumentare il tasso di riferimento di 40 punti base, portandolo allo 0,5%, mentre gli analisti ritenevano che avrebbe lasciato il costo deld enaro invariato almeno fino al primo trimestre del 2022.
La NBP ha anche aumentato il tasso di prestito Lombard all’1,0% dallo 0,50%, il tasso di risconto allo 0,51% dallo 0,11% e il tasso di sconto allo 0,52% dallo 0,12%. Il tasso di deposito è stato invece mantenuto allo 0,0%.
Per la Polonia si tratta della prima stretta sui tassi dal novembre 2012. Da quell’anno in poi, l’istituto centrale ha sempr e soltanto fatto manovre accomodanti, portando progressivamente il tasso di interesse dal 4,75% a 0,10%. Lo scorso anno, per contenere gli effetti negativi del Covid, il tasso è stato tagliato due volte per un totale di 1,40%.
Inflazione al top da 20 anni
Per giustificare questa mossa, la NBP ha indicato l’intento di contenere l’inflazione a medio termine.
Di recente i dati macro hanno evidenziato che il tasso di inflazione annuale della Polonia è aumentato al 5,8% nel settembre del 2021, il livello più alto dal giugno 2001. La fiammata è stata innescata soprattutto dalla crescita dei prezzi dei carburanti.
Ricordiamo che la NBP si pone come target di inflazione il 2,5% (+/- un punto percentuale).
La mossa della NBP ha dato un po’ di sollievo allo Zloty. Il cambio USDPLN infatti, dopo aver varcato brevemente la soglia di 4.00 nelle prime ore di mercoledì, è poi sceso rapidamente su 4.93.
Di recente la valuta polacca era scivolata al minimo di oltre un anno rispetto al biglietto verde, a causa della forti aspettative di una FED più aggressiva sul fronte del tapering e dell’aumento dei tassi.