Le borse europee chiudono con il freno a mano tirato, zavorrate dai rischi sull’inflazione globale, che vengono evidenziati anche dal Fondo monetario internazionale. Ulteriori timori li instilla Evergrande, che ha bucato il pagamento della terza tranche di cedole sui bond agli obbligazionisti.
Dopo un avvio in forte calo, l’indice ha progressivamente risalito la china e ha finito in rialzo dello 0,23% e chiude a 25.990,02 punti, salvandosi grazie al miglioramento delle stime del Fmi (da +4,9% a +5,8%).
A Piazza Affari le migliori sono state Prysmian (+3,55% all’indomani dell’annuncio dell’estensione della partnership con Openreach) e Diasorin (+2,72%, che rimbalza dopo i ribassi delle sedute precedenti).
Moderato segno più anche per Stellantis (+0,18%) che ha annunciato lo spostamento nei prossimi mesi da Grugliasco a Mirafiori dei reparti assemblaggio e verniciatura di Maserati.
Il comparto energetico risente del ribasso del petrolio, dopo l’accelerata precedente. Tuttavia corre Saipem (+2,41%), che JPMorgan alza come target a 2,6 euro per azione. Deboli invece Tenaris (la peggiore del lstino con -1,67%) ed Eni (-0,27%), che si è allontanata dai massimi in 20 mesi toccati alla vigilia.
Vendite anche su STMicroelectronics, che soffre un calo dell’1,63%.
Nello scenario borsistico europeo va in discesa Parigi (-0,34%), cala anche il di Francoforte (-0,34%). Scendono anche Londra (-0,23%) e Amsterdam (-0,3%). Ha retto Madrid (+0,3%).
La borsa a stelle e strisce parte indecisa ma poi chiude in lieve calo. Lo segna -0,24%, il -0,34% mentre il -0,14%.