Il Covid innesca di nuovo un crollo verticale del prezzo del petrolio, con il WTI che scende addirittura sotto i 70 dollari al barile.
Le crescenti preoccupazioni sul lato della domanda, dopo l’emergere di una nuova variante in Sudafrica (forse resistente al vaccino), si abbattono sul mercato del greggio.
Si teme che le restrizioni agli spostamenti, che già sono cominciate, possano intensificarsi nelle prossime settimane, riportando il mercato alla situazione che c’era molti mesi fa.
Brent (sceso a 72,9) e WTI (sceso a 68,1) sono arrivati a perdere oltre il 10%.
Queste novità si vanno a sommare a un quadro che già era nervoso negli ultimi giorni.
Dopo l’annuncio del rilascio coordinato di riserve di greggio tra i principali Paesi consumatori all’inizio della settimana, l’OPEC+ ha parlato di rischi di un ampio surplus del mercato petrolifero globale nel primo trimestre del 2022.
Il comitato consultivo dell’OPEC prevede un eccesso di 400.000 barili al giorno nei mercati petroliferi a dicembre, che potrebbe salire a 2,3 milioni di bdp a gennaio e a 3,7 milioni di bdp a febbraio.
Il cartello, che si riunirà settimana prossima, potrebbe così decidere di congelare il piano di graduale aumento dell’output.