Dopo la piccola tregua di lunedì, il petrolio vive un’altra giornata di crollo verticale. WTI e Brent accelerano le recenti perdite, finendo per scambiare rispettivamente intorno ai $ 65 e $ 68 al barile, ossia il più basso in oltre 3 mesi.
Appena una settimana fa, il Brent costava 14 dollari in più.
A innescare la caduta è il nuovo timore riguardo alla variante Omicron, e più specificamente i dubbi sull’efficacia dei vaccini esistenti (sollevati dall’Ad di Moderna), che alimentano il rischio di nuovi blocchi e più limiti ai viaggi.
Ci si è messo poi il rimbalzo del dollaro, dopo che Powell ha affermato che la Fed probabilmente discuterà un ritiro più rapido del suo massiccio programma di acquisto di obbligazioni al suo prossimo incontro, vista la forte ripresa economica e l’inflazione ormai non più temporanea.
Adesso si attende la riunione di giovedì dell’Opec+, dall’esito molto incerto. Bisognerà vedere se i produttori decideranno ugualmente di tagliare la produzione, in risposta alla mossa della scorsa settimana dell’amministrazione Biden di ridurre le riserve, oppure limitarsi solo al congelamento del piano di aumento graduale in corso da diversi mesi.