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Turchia, CBRT costretta a vendere le riserve per sorreggere la Lira

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Il cambio USDTRY ha superato il record a 13,95 dopo che Erdogan ha confermato la propria intenzione di spingere sul taglio dei tassi

La banca centrale turca è stata costretta a intervenire sui mercati valutari, vendendo riserve estere per sorreggere la Lira. Tutto questo dopo che la valuta nazionale ha toccato il nuovo minimo storico nei confronti del dollaro.

Il cambio USDTRY ha infatti superato il record a 13,95, dopo che il presidente Erdogan ha confermato la propria ferma intenzione di spingere sul taglio dei tassi da parte della CBRT, affermando che non difenderà mai rialzi dei tassi né compromessi su questioni economiche.
Ergodan ha ribadito che i tassi bassi sono la strada per la vittoria nella “guerra d’indipendenza economica” della Turchia.

La banca centrale ha già tagliato il tasso ufficiale di 400 punti base da settembre, erodendo la credibilità della politica monetaria. L’ultimo ritocco risale al 18 novembre, quando il TCMB ha tagliato il costo del denaro di 100 pb al 15%.
La cosa grave è che questo sta accadendo con il Paese alle prese con una elevata inflazione, arrivata a quasi il 20% (la più alta da gennaio del 2019 e ben al di sopra dell’obiettivo medio del 5%).

La lira turca si è deprezzata quest’anno del 47% rispetto al dollaro.
La banca centrale ha speso circa 128 miliardi di dollari delle sue riserve in valuta estera lo scorso anno per sostenere la lira, impegnandosi in operazioni di swap con banche statali. La spesa ha significato che le sue riserve, al netto delle passività, sono precipitate in territorio negativo.

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