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PETROLIO, settimana sprint (+9%). L’ORO invece si indebolisce

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Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una certa volatilità, dovuti specialmente alle notizie riguardo alla variante Omicron

Nonostante che a inizio dicembre l’OPEC+ abbia deciso di lasciare invariato il programma di graduale riadeguamento della produzione, il petrolio negli ultimi giorni ha ripreso un po’ di vigore.
L’oro nero ha aggiunto circa il 9% durante questa settimana, segnando il primo balzo settimanale da oltre un mese, nonché il più grande guadagno settimanale da agosto.

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una certa volatilità, dovuti specialmente alle notizie riguardo alla variante Omicron, che aveva innescato un crollo del prezzo del barile di oltre il 15% nelle 2 settimane precedenti.
Tuttavia, di recente sono scemati i timori circa l’impatto del nuovo ceppo del coronavirus sulla domanda di carburante (sebbene alcuni paesi abbiano già reintrodotto restrizioni per frenarne la diffusione), anche poiché una terza dose del vaccino Pfizer e BioNTech neutralizza la variante.
Questo ha dato slancio ai prezzi. Il WTI chiude la settimana poco sotto 72 dollari, il Brent invece scavalla quota 75.

Oro penalizzato dall’appetito al rischio

Se il petrolio ha chiuso una settimana positiva, l’oro invece ha imboccato la via opposta. Il ritorno dei mercati in modalità risk on ha penalizzato il metallo prezioso, che scambia vicino a 1.780 dollari l’oncia, trovando slancio nella giornata di venerdì sul dato sull’inflazione USA ai record di 40 anni (il che potrebbe rafforzare la svolta da falco della Federal Reserve).
Tuttavia l’oro chiude il quarto declino settimanale consecutivo.

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