Il tasso di inflazione annuale della Turchia è balzato al 36,1% a dicembre, il livello più alto dal 2002, a fronte di un target al 5%.
Il balzo è stato ben più alto di quello previsto (30,6%), ed è stato innescato dal crollo della Lira ai minimi storici a dicembre (USDTRY a 18,36) che ha costretto rivenditori e produttori ad aumentare bruscamente i prezzi.
La svalutazione della Lira ha accelerato fino a dicembre (la valuta ha perso il 44% del lo scorso anno), dopo che il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha ordinato alla banca centrale di tagliare i tassi di interesse dal 19% al 14%, spingendo gli investitori e i cittadini a vendere la Lira a frotte.
Il sultano è convinto che i tassi di interesse più elevati sono inflazionistici e sono contrari agli insegnamenti islamici. Erdogan ha scelto il governatore Şahap Kavcıoğlu a marzo scorso, dopo aver licenziato il suo predecessore per aver alzato i tassi di interesse.
Dopo una flessione a seguito di questi dati, la Lira ha però invertito la rotta. Il cambio USDTRY è sceso a 13,01.
Di recente la corsa a precipizio della Lira s’è fermata, dopo che Erdoğan ha annunciato un piano per proteggere i depositi in lire dalle perdite valutarie.