Il petrolio continua a vivere una fase tonica, issandosi su massimi plurisettimanali prima di cedere una fetta dei guadagni.
Il Brent era giunto fin oltre 81,4 dollari al barile, al top di un mese e mezzo, mentre il WTI continua era arrivato oltre 78,53 dollari al barile.
L’ultimo impulso al prezzo l’ha dato la riunione OPEC+ di martedì, dove i produttori hanno deciso di aumentare la produzione di petrolio di 400.000 barili al giorno a febbraio, poiché vedono un impatto lieve e di breve durata dalla variante omicron sulla domanda di carburante.
Tuttavia persistono dubbi sul fatto che il gruppo sarà effettivamente in grado di aumentare la produzione, visto che Nigeria e Libia lottano per aumentarla.
Allo stesso tempo, i dati EIA hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite per la sesta settimana consecutiva (ma al di sotto delle previsioni di mercato), sollevando ulteriori preoccupazioni sull’offerta.
Tuttavia le scorte di benzina sono aumentate al top dall’aprile 2020, sollevando preoccupazioni per il calo della domanda nel più grande consumatore mondiale a causa dell’aumento dei casi di Covid causati dalla variante omicron.