In una giornata che vede il dollaro correre rispetto a tutte le valute principali, dopo l’annuncio della FED di una stretta a marzo, chi si muove in controtendenza è il rublo russo.
La valuta di Mosca è infatti rimbalzata dal minimo di 14 mesi toccato ieri, e il cambio USDRUB è passato dal livello 80,3 fin sotto quota 78, come vediamo sul broker .
Scendono altresì i rendimenti del titolo del tesoro OFZ a 10 anni, che ieri aveva toccato il massimo di quasi sei anni del 9,8%.
A propiziare la ripresa della valuta russa sono le tensioni meno forti sul fronte ucraino. Malgrado gli USA abbiano respinto le richieste della Russia sulla partecipazione dell’Ucraina alla NATO, le preoccupazioni per una possibile azione militare sono momentaneamente svanite, dopo la notizia del ritiro delle truppe dalla Bielorussia.
Questo è stato interpretato dal mercato come un segnale di de-escalation.
Inoltre gli stessi funzionari russi hanno ripetutamente sottolineato che la guerra con l’Ucraina è inaccettabile.
Malgrado uno scenario meno teso, gli investitori continuano a trattare gli asset russi con cautela, anche perché rimangono i rischi di possibili sanzioni da parte degli Stati occidentali.
Nel frattempo, la banca centrale russa dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi di interesse il mese prossimo per domare l’inflazione, giunta aell’8,4% a dicembre (l’obiettivo è al 4%).