Una lettura inaspettata dei Non Farm Payrolls mette il freno alla discesa del dollaro, che era arrivato quasi sui minimi di un mese.
L’economia statunitense ha inaspettatamente creato 467.000 nuovi posti di lavoro a gennaio (Non Farm Payrolls), molto meglio delle previsioni di mercato di 150.000.
I dati di gennaio sono stati una grande sorpresa, soprattutto dopo che il rapporto ADP ha mostrato che le società private hanno tagliato 301.000 posti di lavoro. Inoltre la Casa Bianca aveva detto di aspettarsi dati deboli dal momento che il picco dei casi di omicron coincideva proprio con il momento della raccolta dei dati sulle buste paga.
E invece, i dati sono schizzati verso l’altro.
E’ inoltre cresciuta più del previsto la retribuzione oraria media: 23 centesimi (+0,7%) a gennaio, al di sopra delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,5% e dopo un aumento dello 0,5% rivisto al ribasso a dicembre. È stato il più grande aumento dei salari in nove mesi.
La lettura dei NFP ha aumentato le probabilità di un aumento dei tassi di interesse, allo scopo di raffreddare un’economia in rapida crescita e domare l’inflazione.
I rendimenti dei Treasury sono così balzati in alto e le probabilità di un aumento di 50 punti base del tasso sui fondi federali a marzo sono aumentate.
L’indice del dollaro (DXY) ha così riguadagnato un po’ di terreno sopra quota 95 venerdì, riprendendosi da un’ondata di vendite che lo ha portato al livello più basso in quasi un mese.