E’ cominciata all’insegna del nervosismo la settimana sui mercati valutari. Fari puntati sul rublo russo (RUB) e sul dollaro (USD), coinvolti nella vicenda che tiene tutti con il fiato sospeso, ossia la tensione in Ucraina che rischia di far scoppiare un conflitto armato.
Nelle prime ore della giornata la situazione pareva volgere ancora al peggio, tanto che diversi Paesi hanno già spostato le proprie rappresentanze diplomatiche fuori da Kiev verso l’Ucraina occidentale. Intanto i civili ucraini si “addestrano” alla guerra.
Poi i commenti del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, hanno aperto spiragli diplomatici sulla crisi, facendo recuperare un po’ di terreno ai mercati. Da Mosca è stata anche annunciata la fine di alcune esercitazioni militari. Dopo giorni di escalation, un po’ di speranza di pace.
Il clima al momento più disteso ha spinto il Rublo a guadagnare terreno. Il cambio USDRUB che si è affacciato anche sotto la soglia dei 76,0.
Il dollaro prende quota, con l’Index che sale a 96,3.
Nel frattempo l’interesse è rimasto vivo anche sulle prossime mosse della FED. Parlando alla Cnbc, il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha detto che la banca centrale deve agire in modo più aggressivo contro l’inflazione, e che serve un rialzo dei tassi d’interesse di un intero punto percentuale entro il primo luglio. Ha però aggiunto: “Devo convincere i miei colleghi“.