Rialza la testa il dollaro australiano, dopo giorni nervosi a causa delle paure instillate nel mercato dalla questione ucraina. I timori di una guerra nella ex Urss hanno provocato un’ondata di avversione al rischio, e gli asset come il dollaro australiano hanno pagato questa situazione (mentre nei giorni precedenti il balzo delle materie prime l’aveva spinto sui massimi di 2 settimane).
Il clima di de-escalation ha favorito la risalita del cambio AUDUSD oltre quota 0,71.
Tuttavia, a impedire ulteriori slanci dell’Aussie ci sono le prospettive dowish della Reserve Bank of Australia.
Nelle minute dell’ultimo meeting di politica monetaria (quando la banca ha deciso di mantenere i tassi al minimo storico dello 0,1%), il board ha predicato prudenza riguardo alle strette monetarie. Vuole essere paziente anche di fronte a una inflazione crescente nel paese (la banca ha rivisto nettamente le sue stime al rialzo), “finché non sarà in modo sostenibile entro l’obiettivo del 2-3%“.
Tuttavia, gli investitori rimangono convinti che la Reserve Bank of Australia si unirà presto ad altre importanti banche centrali nell’inasprimento della sua politica monetaria.
I mercati vedono tassi di interesse allo 0,25% a giugno, e all’1,25% entro la fine del 2022.