Le minute della FED confermano che la banca centrale americana è pronta a varare un intenso ciclo di rialzo dei tassi.
Dai verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria, probabilmente l’ultimo di questo lungo periodo accomodante, emerge la convinzione che se l’inflazione non scenderà come previsto, sarà opportuno restringere la politica monetaria a un ritmo più rapido.
La Fed chiuderà gli acquisti netti di asset a marzo, poi procederà con gli aumenti del costo del denaro (Prima della pubblicazione del verbale, gli operatori di mercato prevedevano un aumento del tasso di 50 pb il mese prossimo).
Inoltre i policy makers hanno definito le procedure su come ridurre il bilancio di $ 9 trilioni della banca centrale, che consiste principalmente di obbligazioni.
La lettura dei verbali ha dato una spinta al rendimento dei Treasuries a 10 anni, schizzato al massimo di trenta mesi del 2,0645% prima di ridurre i guadagni a scambiare intorno al 2,04%.
Sul mercato valutario invece la reazione è stata moderata. Il Dollar Index scende leggermente sotto i 96,00, mentre l’euro-dollaro (EURUSD) si riavvicina a 1,14.
Gli investitori continuano a prestare attenzione soprattutto alle vicende geopolitiche sul fronte Russia-Ucraina, poiché la NATO ha affermato di non aver assistito ad alcuna riduzione dell’escalation delle truppe russe sul campo, contraddicendo le affermazioni del Cremlino.