La Reserve Bank of New Zealand ha aumentato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo all’1,0%. Si tratta del terzo aumento consecutivo del costo del denaro, che ha portato i livello a quello che c’era prima della pandemia.
Il consiglio della banca centrale ha affermato che era necessaria una maggiore stretta monetaria per raffreddare un’economia surriscaldata, che lotta contro un inflazione in forte aumento e la crescita dei prezzi delle case.
In base alle previsioni, la RBNZ ritiene che il tasso di interesse verrà portato fino al 2,2% entro la fine di quest’anno, e al 2,57% entro marzo 2023.
Questo significa che la banca centrale ha intenzione di intraprendere un percorso più aggressivo rispetto a quanto previsto in precedenza (quando si stimavano aumenti fino al 2,1% e al 2,3%).
Il comitato ha inoltre dichiarato che inizierà la graduale riduzione delle sue partecipazioni obbligazionarie nell’ambito del programma Large Scale Asset Purchase (LSAP) sia attraverso scadenze obbligazionarie che vendite gestite.
I responsabili politici hanno inoltre avvertito che esiste il pericolo che la diffusione della variante Omicron COVID-19 possa frenare ulteriormente l’attività economica, pesando sulla fiducia dei consumatori e degli investitori nel breve termine.
Dopo la mossa molto hawkish della RBNZ, il dollaro neozelandese è balzato fino a raggiungere 0,680 rispetto al dollaro (NZDUSD), ossia sui massimi di un mese.
Come possiamo vedere sul broker , il cambio NZDUSD, dopo aver superato la EMA50, sta andando adesso a testare il Fibonacci 38.2 costruito sul movimento ottobre2021-gennaio2022.
Se questo test dovesse andare a buon fine, il prossimo target è sul Fibonacci50 che coincide con la Ema200, su quota 0,687, ossia i massimi annuali.