La guerra manda a picco le Borse Europee, che chiudono la settimana con cali pesantissimi. A spaventare gli investitori è stato l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande in Europa e fra le dieci più grandi del mondo. La fuga dal rischio ha spinto i mercati verso bond governativi e oro.
La borsa di Milano vive un venerdì nero, chiuso dal con una flessione del 6,24% a 22.464,86 punti, ai minimi da febbraio 2021.
Tutti gli indici settoriali hanno chiuso in rosso. Spicca il -10,4% delle banche, soprattutto per il tracollo di Unicredit, -14,59%. BPER va in calo del 10,58%, Intesa Sanpaolo scende del 9,01%.
Le più forti vendite si sono però abbattute su Telecom Italia, -15,56% dopo conti e piano industriale.
Cade anche Stellantis -7,7%. Si salvano le utility con Snam in rialzo dello 0,5% e Terna sulla parità.
Tra i mercati del Vecchio Continente, crolla il di Francoforte, che scende del 4,41%. Londra segna -3,48%, peggio fa Parigi che scende del 4,97%.
Giù anche Wall Street, che però beneficia del dato sulla disoccupazione di febbraio migliore delle attese. Lo segna -1,06%, il -0,83% mentre il -1,48%.