I timidi passi avanti verso un negoziato serio tra Russia e Ucraina, danno linfa alle borse che si mettono a correre. Sotto i riflettori c’è anche la riunione della Federal Reserve, che inasprirà la politica monetaria nel meeting previsto in serata. Lo slancio dei mercati è stato propiziato anche dai segnali arrivati dalla Cina su nuove misure di stimolo all’economia.
Pioggia di acquisti a Milano, dove il chiude con un guadagno del 3,34% e archivia gli scambi a 24.284,85 punti.
In evidenza le banche. Corrono Banco BPM (+8,73%) e BPER (+7,34%), vola anche Intesa Sanpaolo con quasi +7%. Oggi l’istituto ha dettagliato la sua esposizione in Russia e Ucraina, dove si evince che i crediti a clientela russa sono pari a circa l’1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Forti rialzi (oltre 6%) anche per Unicredit e Mediobanca.
Giornata boom anche per Interpump (+7,88%) e STMicroelectronics (+7,50%), che si giova della risalita del settore tech e dell’annuncio di Intel che intende investire 80 mld di euro in Europa nei prossimi 10 anni (di cui 4,5 mld in Italia).
Le più forti vendite si sono abbattute su Leonardo, che ha terminato le contrattazioni a -4,86% anche per la notizia che il Pentagono vorrebbe acquistare solo 61 aerei da guerra stealth F-35 dalla Lockheed Martin, 33 in meno rispetto a quanto precedentemente pianificato.
Nello scenario borsistico europeo corre Francoforte, dove il sale del 3,76%. Londra aumenta dell’1,75%, Parigi del 3,68%.
Wall Street intanto chiude con un netto progresso. Lo segna +2,24%, il +1,55% mentre il +3,77%.