Le rinnovate iniezioni di contanti della Bank of Japan (BoJ) stanno aumentando la pressione sulla valuta locale, che scende sul minimo di 6 anni contro il dollaro.
La Banca del Giappone è intervenuta per impedire ai rendimenti dei titoli di Stato di salire oltre il rendimento target. La BOJ acquisterà una quantità illimitata di titoli di stato, per fermare la vendita provocata dall’aumento dei tassi di interesse globali.
Il rendimento del titolo di Stato giapponese a 10 anni di riferimento è salito al di sopra del 2,5%, il più alto da gennaio 2016 (al limite superiore della fascia di policy della Banca del Giappone).
Ricordiamo che la Bank of Japan centrale è impegnata a mantenere una politica monetaria estremamente accomodante, diversamente dalla Federal Reserve che invece ha cominciato ad alzare i tassi e forse sarà ancora più aggressiva in futuro per evitare che l’inflazione elevata si radichi nell’economia.
La scorsa settimana, il governatore Haruhiko Kuroda ha affermato che la banca centrale non ha fretta di ritirare lo stimolo e che qualsiasi aumento dell’inflazione deve essere accompagnato da un aumento costante di salari, posti di lavoro e profitti aziendali.
Questa divergenza amplia la pressione sullo Yen, con il cambio USDJPY che è arrivato fino a 125, toccando il minimo da agosto 2015.
Lo yen ha anche risentito dell’aumento dei prezzi delle materie prime, data la posizione del Giappone come principale importatore di energia e materie prime, aggiungendo pressione al crescente disavanzo commerciale del paese.