Stretta più aggressiva del previsto da parte della Reserve Bank of New Zealand, che ha alzato il tasso di interesse (OCR) di 50 punti base, portandolo all’1,5% durante la riunione di aprile. E’ il doppio di quanto si aspettavano i mercati.
Quelle effettuato dalla RBNZ è il quarto rialzo consecutivo dei tassi (i precedenti erano stati di 25pb), in un contesto di inflazione persistentemente elevata.
La view della RBNZ sull’inflazione
Secondo il board di politica monetaria, l’IPC annuale dovrebbe raggiungere un picco di circa il 7% nel primo semestre del 2022.
Se l’attività economica continua a generare pressioni inflazionistiche per via dei problemi di offerta causati dal COVID, l’invasione in Ucraina si è aggiunta a queste sfide, provocando un’impennata ulteriore dei prezzi delle materie prime e dell’energia.
Secondo la RBNZ, per combattere l’inflazione può avere minori conseguenze una stretta più aggressiva del dovuto adesso, piuttosto che l’eccessiva prudenza.
I responsabili politici hanno aggiunto che rimarranno concentrati sul garantire che i prezzi elevati al consumo non vengano incorporati nelle aspettative a lungo termine.
La reazione del mercato: NZD in calo
Nonostante la decisione della banca centrale, il dollaro neozelandese si è deprezzato verso 0,680 (NZDUSD), invertendo i guadagni di prima nella sessione.
Come vediamo sul broker , il cambio si ritira così ulteriormente dal massimo di 4 mesi toccato la scorsa settimana, dopo aver testato senza successo la resistenza attorno alla media mobile a 200 giorni. Adesso si trova nuovamente alle prese con la EMA50.
Il motivo del calo dell NZD è che, nonostante l’accelerata sui tassi, la RBNZ non ha cambiato le sue prospettive. Una specie di aumento di 50 punti… da colomba. Infatti quello di oggi è solo un anticipo di un aumento programmato in futuro, senza però che alla base ci sia un cambio di punto di vista sulle prospettive dell’OCR.