Se l’attenzione dei mercati sarà concentrata sulla FED nei prossimi giorni (è in calendario il meeting di politica monetaria), anche istituti centrali di minore importanza si stanno muovendo al rialzo sui tassi di interesse.
E’ il caso della Sveriges Riksbank, che giovedì scorso ha aumentato il costo del denaro allo 0,25%, contrariamente alle aspettative di un tasso invariato.
La Riksbank ha inoltre preannunciato ulteriori aumenti per quest’anno, oltre a decidere di cessare immediatamente l’acquisto di buoni del tesoro e di ridurre il ritmo degli acquisti di attività nella seconda metà dell’anno.
La mossa della Riksbank e la Corona SEK
La decisione della banca centrale ha spinto subito il rendimento dei titoli di Stato svedesi verso il massimo di 7 anni.
Tuttavia non ha consentito alla Corona SEK di guadagnare terreno rispetto al dollaro.
Il cambio USDSEK rimane infatti in prossimità dei massimi di due anni, che sono stati toccati a inizio marzo. Possiamo vederlo sul broker .
Le decisioni della Riksbank hanno segnato una netta svolta rispetto alle indicazioni fornite nella riunione precedente. Questa mossa nasce dalla necessità di contrastare l’aumento dell’inflazione e impedire che i prezzi più elevati si radicano nell’economia.
L’inflazione annua è aumentata al 6% a marzo, al di sopra delle aspettative e al tasso più alto degli ultimi tre decenni. Con una politica monetaria più restrittiva, la Riksbank prevede che l’inflazione diminuirà nel 2023 e si avvicinerà al 2% nel 2024.
Dato macro
Il board di politica monetaria ha parlato di maggiore incertezza nell’economia globale, a causa della guerra in Ucraina e al ritorno di severi lockdown in Cina.
Intanto questo lunedì la crescita dell’attività delle fabbriche svedesi ha rallentato al minimo di 20 mesi. Il PMI manifatturiero è sceso infatti a 55,0, rispetto al 56,8 rivisto al ribasso di marzo.