L’inflazione USA corre un poco più del previsto e si mantiene sui massimi degli ultimi 40 anni. Tuttavia non scuote i mercati ne’ il dollaro, che perde leggermente terreno rispetto alle altre valute.
L’atteso dato sull’inflazione a stelle e strisce evidenzia una crescita dell’8,3% ad aprile, sopra le attese degli analisti che scommettevano su un aumento dell’8,1%. Tuttavia c’è stata una frenata rispetto al +8,5% di marzo.
Su base mensile invece i prezzi sono saliti dello 0,3%, oltre il +0,2% che attendeva il mercato.
L’IPC core ha guadagnato il 6,2%, rispetto alle aspettative del 6%. Questo è il dato più interessante per la FED, e per questo rappresenta un duro colpo per la narrativa della banca centrale, e tiene aperta la possibilità di un aumento dei tassi di 75 pb a giugno.
Subito dopo il datto sull’inflazione, il era salito oltre 104, ma poi ha di nuovo abbandonato questa soglia. Il DXY reimane però vicino a un livello che non si vedeva dal 2002.
L’euro respira un poco, con il cambio che rimane oltre la soglia di 1,05.