Il seel off sul mercato delle criptovalute continua, al punto da spingere , la più scambiata al mondo, anche sotto i 26.000$ per la prima volta da dicembre 2020.
Gli investitori continuano ad abbandonare le attività più rischiose a causa dei persistenti timori di recessione economica in un contesto caratterizzato da elevata inflazione e da una aggressiva politica monetaria posta in essere dalle banche centrali.
Ad alimentare ulteriormente la vendita delle valute digitali è il crollo di TerraUSD, che pochi giorni fa era tra le 10 maggiori criptovalute per capitalizzazione di mercato, ma ora ha praticamente azzerato il valore. La crypto ha perso l’ancoraggio al dollaro statunitense lo scorso fine settimana ed è crollata sui 26 centesimi.
Stessa sorte per LUNA, che aveva recentemente superato i 114 dollari ed è precipitata a circa 5 dollari, dopo essere scesa anche sotto un dollaro.
Anche la segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha menzionato il de-pegging di TerraUSD durante un’udienza in Senato: «Le stablecoin pongono rischi per la stabilità finanziaria e hanno bisogno di essere regolamentate».
Il clima è nervosissimo e gli investitori di e delle altre valute digitali, temono che la stessa sorte possa accadere ad altri stabecoin come Tether, mentre aumentano i timori di una repressione normativa su tali asset digitali.
Inoltre Coinbase (che ha chiuso il primo trimestre sotto le attese degli analisti) ha annunciato che gli investitori potrebbero perdere l’accesso alle proprie risorse crittografiche in caso di fallimento.