Comincia all’insegna della debolezza la settimana del dollaro. Il biglietto verde perde quota contro tutte le valute principali, scendendo sul minimo di circa un mese.
Sui mercati c’è minor tensione grazie ai segnali di progresso che arrivano dalla Cina sul fronte della lotta al Covid. Un’ulteriore pressione al ribasso arriva dalla prospettiva sempre più forte che altre grandi banche centrali, in particolare la BCE e la Banca d’Inghilterra, dovranno agire in modo più aggressivo per domare l’inflazione record.
Allo stesso tempo, aumentano le preoccupazioni per il futuro dell’economia degli Stati Uniti, che non è affatto immune dal pericolo recessione.
Ne è scaturita una vendita massiccia sul dollaro, che ha perso quota soprattutto contro valute legate alle materie prime come il dollaro australiano ( a 0,71) e quello neozelandese ( a 0,64).
Il si è indebolito al suo livello più basso in più di un mese a 102.
D’altra parte l’euro recupera terreno, con l’ che oltrepassa quota 1,065, al livello più alto in due settimane e mezzo. La valuta unica beneficia anche dell’indice Ifo tedesco, che è leggermente migliorato a maggio sorprendendo gli analisti.
Sui mercati è molto atteso un discorso che il presidente della Fed Jerome Powell terrà martedì, così come la pubblicazione delle minute del FOMC che si sarà mercoledì. Questi eventi forniranno più indizi sul percorso di rialzo dei tassi della banca centrale USA.