Al termine del meeting di marzo, la Reserve Bank of Australia ha deciso di alzare il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 3,6%. La RBA ha anche alzato il tasso di interesse sui saldi dei regolamenti in cambio di 25 punti base al 3,5%.
Si tratta di una decisione in linea con il consenso del mercato. Per la RBA è il decimo rialzo dei tassi da maggio 2022, che ha portato i costi di indebitamento al livello più alto da maggio 2012. Un aumento totale di 350 punti base ha segnato anche il più netto inasprimento annuale dal 1989.
La RBA ha affermato che l’inflazione dovrebbe aver raggiunto il picco, e il futuro inasprimento dipenderà dai dati economici in arrivo.
Il consiglio cerca di riportare l’inflazione nella fascia del 2-3%, mentre prevede arriverà al 4-3/4% quest’anno e intorno al 3% entro la metà del 2025. Il comitato ha aggiunto che manterrà l’economia in equilibrio, ma il percorso per raggiungere un atterraggio morbido rimane stretto.
Per quanto riguarda la crescita econmica, la RBA prevede un PIL che nei prossimi due anni sarà inferiore alla tendenza, a causa di un rallentamento dei consumi delle famiglie e di un indebolimento della costruzione di alloggi.
Dopo la riunione della Reserve Bank of Australia, il dollaro australiano è sceso a 0,67 dollari (), tornando ai livelli più deboli in due mesi.
Sulla valuta si sente il peso di questo ammorbidimento della banca centrale, tenuto conto che il governatore Philip Lowe ha eliminato il riferimento a “ulteriori aumenti” dei tassi necessari nei prossimi mesi, ma ha parlato di “un ulteriore inasprimento“… ossia al singolare.
Il dollaro australiano è stato recentemente messo sotto pressione anche dal fatto che il principale partner commerciale, la Cina, ha deluso i mercati fissando un obiettivo di crescita economica modesto per quest’anno.