Dopo tre giorni di perdite, il dollaro è tornato a crescere dopo che gli ultimi dati macro hanno ridato slancio alle aspettative di una nuova stretta della FED a luglio.
Il report sulla fiducia dei consumatori statunitensi è balzato al livello di quasi un anno e mezzo, mentre la spesa delle imprese, gli ordini di beni durevoli e le vendite di case hanno retto a maggio.
Questi dati robusti hanno confermato che l’economia a stelle e strisce rimane resiliente di fronte all’inflazione persistente e all’aumento degli oneri finanziari, sostenendo così la possibilità di un ulteriore inasprimento della politica da parte della FED.
Lo stesso presidente della banca centrale, Jerome Powell, ha affermato che è probabile che siano previsti ulteriori aumenti dei tassi poiché l’inflazione rimane troppo alta. Altri funzionari della Fed hanno sposato la stessa linea. Ad esempio, presidente della Fed Bank di San Francisco Mary Daly ha suggerito che altri due aumenti dei tassi quest’anno sono una proiezione ‘molto ragionevole‘.
Il è così salito a 102,8 mercoledì. Il biglietto verde guadagna anche contro l’euro: il cambio scivola di nuovo vicino alla soglia di 1,09.
I guadagni più robusti sono con il dollaro australiano () e quello neozelandese (), superiori entrambi al punto percentuale.