Rimbalzano con vigore i prezzi del petrolio, dopo lo scivolone di martedì. A propiziare il recupero è l’incagliamento di una grande nave portacontainer nel canale di Suez (la Ever Given, 400 metri e 224mila tonnellate).
La grossa nave ha di fatto bloccato il passaggio sia da un lato che dall’altro, e trattandosi di una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, questo ha provocato un forte contraccolpo sul mercato del petrolio.
Il scambia a 64 dollari al barile mentre il registra un incremento a 61 dollari, più o meno lo stesso prezzo prima del ruzzolone di ieri.
La crescita è avvenuta nonostante l’aumento a sorpresa delle scorte di greggio in USA. Secondo l’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stocks di oro nero sono saliti di 1,9 milioni barili a 502,7 MBG (quinta settimana consecutiva di aumenti), contro attese per una contrazione di 0,2 milioni.
Gli stock di distillati hanno registrato un incremento di 3,8 milioni a 137,7 MBG, contro stime per una discesa di 0,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a quota 232,3 MBG (era atteso un aumento di 1,2 milioni). Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste ferme a 637,8 MBG.