Il petrolio balza verso l’alto dopo le decisioni del Opec+. Il cartello ha infatti raggiunto un accordo procedere a un aumento “graduale” della produzione nei prossimi 3 mesi e questo decisione ha spinto verso un aumento generalizzato delle quotazioni.
Il sale verso i 61,3 dollari al barile, mentre il viene scambiato a 64,7 dollari al barile.
Non ci sarà quindi la conferma totale del piano di tagli seguito finora, che sottrae circa 7 milioni di barili al giorno al mercato (che sarà in vigore fino a fine aprile).
A Maggio, giugno e luglio la produzione aumenterà, di quanto non è stato definito con precisione, ma comunque l’incremento non supererà i 500 mila barili al mese.
Verrà concordato tutto mese dopo mese, in base alla situazione del mercato.
Pare tuttavia che se tutto andrà come previsto, si tratterà di 350 mila barili a maggio e giugno, per poi salire a 450mila a luglio.
La decisione è stata frutto di un compromesso tra pressioni di diverso tenore, in modo da soddisfare tutti e fornire un quantitativo sufficiente a sostenere la ripresa economica, senza creare un controccolpo che potesse abbassare i prezzi del petrolio dagli attuali 60 dollari.
Da una parte c’era chi voleva mantenere lo status quo ed evitare di affrettare i tempi, anche in considerazione del riemergere di pressioni inflazionistiche, dall’altra chi propendeva per un incremento più robusto visto il recente aumento dei prezzi del barile e le migliori prospettive riguardo al ripresa economica.