Bitcoin, altro calo del 10%: pesa il rifiuto di Elon Musk (e un retweet)
E adesso anche i più ottimisti iniziano a guardare con un certo timore al crollo verticale delle criptovalute.
Dopo aver perso la soglia dei 50mila, per ora si stratta di difendere anche quella dei 40mila da una ondata di vendite che dura da giorni (-23% nell’ultima settimana).
Ironia della sorte, a dare questa picconata violenta al mercato è stato proprio Elon Musk, che solo pochi giorni fa era visto come una specie di “paladino” delle crypto, perché da imprenditore illuminato aveva deciso di decantare (soprattutto via Twitter) le lodi di e delle crypto.
La marcia indietro del visionario imprenditore australiano è nata ufficialmente per motivi di carattere ambientale (Bitcoin divora troppa energia), ed è stata alimentata da un nuovo ReTweet con risposta.
Un utente ha scritto “I Bitcoiners si mangeranno le mani il prossimo trimestre, quando scopriranno che Tesla ha scaricato il resto dell’esposizione verso il Bitcoin“. Musk ha rispsota: “Infatti“. E tanto è bastato per far bruciare a Bitcoin un altro 10%.
Che questa improvvisa sensibilità ambientale di Musk sia reale o meno poco conta, quel che conta è l’effetto devastante sul settore delle criptovalute. A cominciare ovviamente da , che per la prima volta da quasi tre anni, ha visto la sua dominance scendere sotto il 40%.
Anche , che aveava volato fino a pochi giorni fa raggiungendo 4500 dollari, oggi viaggia sui 3.300.
ha perso il 22% negli ultimi sette giorni, anche e hanno ceduto quasi il 30%.
L’unica isola felice è , che in questi giorni ha aumentato il proprio valore del 19%.
Ma anche in questo caso c’entra indirettamente Musk, visto che Cardano è una delle crypto che presta maggiore attenzione all’aspetto ambientale, sfruttando il proof-of-stake (PoS) per svolgere le sua funzioni.