Come da previsioni, la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto il suo tasso di interesse al minimo storico dello 0,25% durante la riunione di maggio.
Ha inoltre mantenuto invariato il programma LSAP (Large Scale Asset Purchase) fino a 100 miliardi di dollari e l’operazione FLP (Funding for Lending Program).
La cosa davvero importante però è che il Consiglio di politica monetaria ha previsto un aumento del tasso di 25 punti base allo 0,5% entro settembre 2022, stima che il costo del denaro raggiungerà 1,5% fine del 2023.
Questa preannunciata manovra restrittiva ha spinto il dollaro neozelandese, che ha aggiunto 0,0075 punti sul dollaro, col cambio che tocca i nuovi massimi di 3 mesi.
Va detto che la RBNZ ha detto di non avere fretta nell’aumentare i tassi, e che ciò non accadrà fino a quando gli obiettivi di inflazione e occupazione non saranno stati raggiunti.
Il governatore Adrian Orr ha evidenziato che la ripresa economica è ancora disomogenea, mentre la pressione sui prezzi sconta le interruzioni dell’approvvigionamento globale di materie prime e l’aumento del petrolio. Fattori che il comitato considera temporanei, prevedendo un calo nel corso dell’anno.
Sul fronte dei dati, l’avanzo commerciale della Nuova Zelanda si è ridotto a 388 milioni di NZD nell’aprile del 2021 da 1.350 milioni di NZD nello stesso mese dell’anno precedente. Le esportazioni sono aumentate dell’1,2%, mentre le importazioni sono aumentate del 26%.