Finisce un’altra settimana molto positiva per il petrolio, con e che hanno chiuso con diversi punti percentuale al rialzo, e ormai prossimi a segnare il quinto mese su 6 di guadagni in questo 2021.
La spinta ai prezzi è arrivata dalle migliori aspettative riguardo alla domanda globale, guidata dalle campagne di vaccinazione ma che soprattutto nel prossimo futuro, dovrebbe essere sostenuta dai viaggi estivi in Europa e negli Stati Uniti.
L’effetto benefico arriva anche dai robusti dati economici dalla Cina e degli Stati Uniti, la più grande economia e il consumatore di petrolio del mondo.
Altresì positivo è il dato EIA sulle scorte, in calo di 1,66 milioni rispetto a una previsione di 1,05 milioni.
Le aspettative di recupero della domanda hanno bilanciato alcuni fattori negativi, primo fra tutti il possibile aumento della fornitura iraniana (fino a 2 milioni, in caso di completo ripristino della produzione), se dovesse esserci il ripristino del Patto nucleare 2015.
Se dovesse andare in porto, ciò consentirà all’Iran di non subire più sanzioni e potrà quindi aumentare le sue esportazioni.
In realtà durante gli ultimi giorni, proprio alcune battute di arresto nei negoziati hanno finito per diventare fattore rialzista per Brent e WTI.
Un altro fattore ribassista sono le improvvise impennate dei casi di Covid, con conseguenti chiusure in alcune zone del mondo.
La settimana comunque si chiude con il a confrontarsi ancora con la soglia dei 70 dollari, mentre per il si trova sui 66.
L’attenzione nella prima settimana di giugno sarà tutta rivolta all’OPEC+, che si riunisce martedì. Il cartello dei produttori dovrebbe continuare ad attenersi al suo piano di graduale aumento dell’output fino a fine luglio. Tuttavia, potrebbe essere preso in considerazione anche un potenziale rendimento dei barili iraniani.