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Russia, la CBR alza i tassi al 5,5% su aumento inflazione. Rublo sui massimi di 11 mesi

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La Bank Rossii non esclude che sarà necessario un ulteriore inasprimento monetario nelle prossime riunioni

Nuova stretta monetaria da parte della Russia. La Banca centrale ha infatti deciso di alzare ancora i tassi di riferimento, portandoli al 5,5% dal 5% precedente. Si tratta del terzo rialzo consecutivo.

La mossa non ha sorpreso il mercato, visto che si fonda su una accelerazione dell’inflazione a un ritmo più rapido del previsto (al 6,0% a maggio), a causa di una crescita dei prezzi delle materie prime e della crescita più rapida della domanda rispetto alla capacità di espansione della produzione.
Anche per questo motivo la CBR non esclude che sarà necessario un ulteriore inasprimento monetario nelle prossime riunioni.

Secondo l’istituto centrale, data la politica monetaria che sarà implementata, l’inflazione su base annua tornerà all’obiettivo nella seconda metà del 2022 e rimarrà prossima al 4%.

Sotto il profilo valutario, il Rublo è salito fino a 71,5 contro il biglietto verde () – ossia al livello più alto dalla fine di luglio 2020 – dopo che la banca centrale del paese ha alzato i tassi di interesse, prevedendo un ulteriore inasprimento monetario nelle prossime riunioni.

Anche l’aumento dei prezzi del petrolio – uno dei cardini dell’economia russa – ha fornito un certo sostegno alla marcia del rublo, mentre gli investitori attendono con impazienza i colloqui del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e del presidente russo Vladimir Putin la prossima settimana, dopo le recenti tensioni.

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