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RELATIVE VOLATILITY INDEX (RVI): formula e come usarlo nel trading

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Guida all'indicatore Relative Volatility Index: cos'è e come usarlo nel trading online

L’indicatore RELATIVE VOLATILITY INDEX (RVI indicator) è uno strumento che fa parte della categoria degli indicatori di volatilità. Serve cioè a verificare quanto i prezzi stanno oscillando.
Se la volatilità è elevata vuol dire che il mercato è instabile, se invece la volatilità è bassa vuol dire che il mercato è senza scossoni. Si tratta di una informazione fondamentale, perché un mercato turbolento piace agli investitori più “aggressivi” mentre i trader più conservativi preferiscono quei mercati senza sbalzi eccessivi.

Prima di addentrarci nel discorso, vediamo subito come si presenta il RELATIVE VOLATILITY INDEX (RVI indicator) su una famosa piattaforma di trading.

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Il Relative Volatility Index è rappresentato nella parte bassa del grafico, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Quando la linea dell’ RVI indicator forma un picco in alto, vuol dire che la volatilità del mercato è elevata (attenzione a non confondersi: non vuole dire che il prezzo è troppo alto, ma solo che ha oscillato parecchio negli ultimi tempi!).
Quando invece si appiattisce nella parte bassa, vuol dire che il mercato è moscio e poco volatile (c’è poco interesse verso l’asset).
Come ti abbiamo già accennato, tutto questo comporta delle conseguenze sul piano operativo, che tra poco vedremo…

Come usare il Relative Volatility Index

Precisiamo subito che l’indicatore Relative Volatility Index NON è progettato per un uso solitario, ciò vuol dire che non possiamo basarci soltanto sull’indicatore RVI per fare delle previsioni accurate.

Al contrario l’indicatore Relative Volatility Index è molto efficace per confermare i segnali prodotti da ALTRI strumenti dell’analisi tecnica (possono essere segnali che scaturiscono da altri indicatori tecnici, oppure da pattern grafici o pattern di prezzo).

Chiarito questo, possiamo dire che l’RVI indicator in teoria può assumere valori che vanno da 0 a 100, dove la la soglia dei 50 punti rappresenta il livello di equilibrio di mercato.
Tuttavia, le due soglie veramente importanti e da guardare con attenzione sono 30 e 70, come andiamo a vedere in questa immagine…
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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
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Adesso che sappiamo che 30, 50, 70 sono i livelli più importanti, vediamo come utilizzarli…
1) Quando il valore RVI > 50 RAFFORZA UN SEGNALE DI ACQUISTO fornitoci da un indicatore o un pattern.
Di solito infatti, durante un trend rialzista aumenta l’interesse verso un asset finanziario (soprattutto se si tratta di i titoli azionari) e questo accresce anche le oscillazioni del prezzo.
Tuttavia, quando l’indicatore RVI sale sopra 70 è meglio fare attenzione, perché la turbolenza diventa così forte che c’è il rischio imminente di inversione del trend.

Se osservi l’esempio sulla piattaforma , vedrai che per due volte l’indicatore RVI si avvicina notevolmente alla soglia di 70 durante una fase rialzista, e poco dopo c’è una inversione al ribasso.

2) Quando il valore RVI < 50 RAFFORZA UN SEGNALE DI VENDITA fornitoci da un indicatore o un pattern.
Al contrario delle fasi rialziste, durante un trend ribassista l’interesse verso un titolo va scemando, e quindi la volatilià si riduce notevolmente. Tuttavia, se l’indicatore RVI scende sotto i 30 dobbiamo valutare se uscire dalla posizione, perché il mercato è così fiacco che può bastare poco per scatenare un’inversione del trend.

L’utilizzo del RVI assieme ad altri indicatori

Abbiamo detto e ribadito che l’indicatore RVI non va usato da solo, perché è molto efficace soprattutto per confermare o smentire segnali di trading che ci danno altri strumenti.

Di solito il Relative Volatility Index si utilizza con indicatori di trend come MACD, ADX oppure gli oscillatori come lo Stocastico (non con l’RSI, visto che sono molo simili e quindi si avrebbe un segnale poco attendibile).

Un esempio concreto: RVI + MACD

Nell’esempio qui sotto vediamo un caso concreto in cui utilizziamo il nostro RVI come conferma dei segnali che ci manda l’indicatore MACD.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Abbiamo cerchiato un punto in cui l’indicatore MACD ci manda un segnale di vendita e contemporaneamente l’indicatore Relative Volatility Index è >50: questo rafforza il segnale di vendita.
L’esempio su ci mostra che entrando in questo trade avremmo ottenuto un profitto.


Le divergenze tra prezzo e Relative Volatility Index

Il Relative volatility index può essere sfruttato anche quando presenta divergenze positive/negative rispetto ai prezzi, ossia quando si muove nella direzione opposta rispetto a quella che stanno percorrendo i prezzi.

Vediamo un esempio su e spieghiamo meglio…

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Per la precisione:
– se i prezzi tendono al rialzo mentre l’indicatore sta scendendo, ci invia una indicazione di possibile inversione ribassista.
– se i prezzi tendono al ribasso mentre l’indicatore sta salendo, ci invia una indicazione di possibile inversione rialzista.


Ecco l’elenco dei migliori indicatori di volatilità che dovresti conoscere:

APPENDICE: come si calcola, la formula Relative Volatility Index

Giusto a titolo accademico, per concludere facciamo una piccola appendice su come si calcola questo oscillatore sviluppato da Donald Dorsey.
Il Relative Volatility Index si calcola come deviazione standard delle variazioni dei prezzi per un certo periodo di tempo (in sostanza si calcola allo stesso modo del RSI, ma utilizzando la deviazione standard piuttosto che la variazione assoluta del prezzo).
Va aggiunto che di questo formula esistono due versioni.

La formulazione originaria di Dorsey prevedeva che l’RVI si calcolasse a partire dalla deviazione standard dei prezzi di chiusura relativi agli ultimi 10 giorni, quindi calcolava la EMA (media mobile esponenziale) delle deviazioni e le sfruttava con tale formula:
FORMULA ORIGINARIA: RVI (del 1993) = 100 * (EMA[W14] of U / EMA[W14] of S)

dove S = Stddev[10 days]
ed U = S (se prezzo è uguale al prezzo precedente) oppure 0 se è diverso.

Qualche anno dopo lo stesso Dorsey rivisitò la sua formula, utilizzando non più i valori giornalieri di chiusura bensì i massimi e minimi, facendo poi la media tra questi due per ottenere il valore finale. Ecco come:
NUOVA FORMULA: RVI = (RVI 1993 dei massimi + RVI del 1993 dei minimi) / 2

Il periodo di 10 giorni utilizzato per calcolare la deviazione standard, nonché il valore di 14 per il calcolo dell’EMA sono i parametri che normalmente possono essere personalizzati sulla piattaforma di trading.

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1 risposta su “RELATIVE VOLATILITY INDEX (RVI): formula e come usarlo nel trading”

  1. Commentato il 19 Gennaio 2022 alle 2:52 pm da Alfredo

    A fascinating discussion is worth comment. I do believe that you ought to write more
    about this subject, it may not be a taboo matter
    but usually people don’t talk about these subjects.

    To the next! Many thanks!!

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