La variante Delta cambia i programmi della Reserve Bank of New Zealand, che ha mantenuto il suo tasso di interesse al minimo storico dello 0,25%. La scelta sorprende il mercato, che si aspettava un aumento di 25 punti base, soprattutto dopo che a luglio la RBNZ aveva sospeso gli acquisti di obbligazioni nell’ambito del programma Large Scale Asset Purchase.
La decisione è maturata per via delle nuove restrizioni (“livello 4”) in vigore nel Paese dal 17 agosto, a seguito del primo caso di COVID-19 da febbraio.
I policy makers neozelandesi si aspettano comunque ancora un aumento prima della fine dell’anno, per ancorare le aspettative di inflazione e contribuire alla massima occupazione sostenibile.
Il consiglio ha osservato che le pressioni inflazionistiche si stanno accentuando nel breve termine, tra crescenti pressioni sulla capacità, prezzi del petrolio e costi di trasporto più elevati e carenze di offerta.
Si prevede che l’inflazione dei prezzi al consumo a breve termine aumenterà al di sopra dell’obiettivo del comitato prima di tornare al punto medio del 2% a metà del 2022.
Dopo la decisione della RBNZ, il dollaro neozelandese è rimasto vicino al minimo da 8 mesi rispetto all’omologo americano.
Il cambio NZDUSD infatti rimane verso 0,7, non lontano da quota 0,668 toccata a luglio.
Nell’ultima settimana, il “kiwi” ha perso oltre un punto e mezzo percentuale rispetto al dollaro USD.